Pagelline messicane con siesta Ferrari al via

Max continua a migliorare i suoi record. Ora è a 16 vittorie stagionali. Meglio di se stesso lo scorso anno. E ha ancora tre gare per allungare la serie. Non basta partirgli davanti per batterlo. Se poi al via ci si addormenta come successo ai ferraristi che hanno prolugato la siesta, tutto diventa ancora più difficile, anzi impossibile.

Pagelline messicane

10 a Max Verstappen. No, non è la pagella della settimana scorsa, ma è un classico di questa stagione. Max non sbaglia più nulla e anche se parte terzo alla prima curva è in testa. Gli verrà l’indigestione prima o poi…

9 a Lewis Hamilton, due volte smargiasso per il sorpasso con ruote sull’erba a Leclerc e per quel giro veloce in extremis, giusto per portar via qualcosina a Max. Sorprendente.

7 ad Alexander Albon ancora a punti con la Williams. E pure ad Esteban Ocon che deve aver goduto parecchio a strappare quel punticino al suo compagno di squadra Gasly.

8 a Daniel Ricciardo. La resurrezione del weekend, forse dell’anno. In qualifica si è rivisto il vecchio Daniel. In gara si è protetto regalando all’Alpha Tauri, sei punti.

8 anche a Lando Norris. Partiva in coda dopo le peggiori qualifiche dell’anno (“Ho fatto casino”) è risalito fino al quinto posso. Chissà dove sarebbe arrivato scattando più avanti…

6 a Leclerc e Sainz. Bravi, se non bravissimi, in qualifica. Ma poi sbagliano la partenza, soprattutto Charles che scattava in pole. La gara di Charles, soprattutto la prima parte, sarebbe stata anche da 7, se non 7 1/2… ma se tu mi sbagli la partenza come hai fatto…

5 alla mancanza di coraggio Ferrari. Perchè alla ripartenza non si è provato a splittare la strategia? In fin dei conti le medie avevano retto bene nella prima parte della gara. Possibile che una volta si rischi troppo e la volta dopo si rischi zero…

4,5 a George Russell. Ancora una volta battuto (e sono buono) da Lewis. Adesso il distacco in classifica è di 69 punti…

4 a Sergio Perez. Ma perchè prendersi quel rischio al via con la macchina che guidava? Voleva far esplodere lo stadio arrivandoci davanti a tutti. Si è fatto ingolosire. Ed è annegato nel vasetto del miele.

3 alla Haas. Macchina nuova, problemi vecchi. Non arrivano le prestazioni e manca anche l’affidabilità. Grave davvero. E l’incubo dell’ultimo posto tra i costruttori si avvicina.

2 alla Aston Martin che più prosegue la stagione, più scivola in fondo collezionando un altro doppio ritiro per Stroll e Alonso rimasto ormai senza parole.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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